Il nido dell'Anatra

"I censori tendono a fare quello che soltanto gli psicotici fanno: confondere l'illusione con la realtà". (David Cronenberg)

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STAR TREK… 47


Eccoci, alla fine ci siamo. Finalmente il punto di svolta, il nuovo inizio e chissà che altro da ora in avanti (e lo spero proprio).

Questo è l’undicesimo film di Star Trek, ma è anche il primo film di Star Trek ed è l’inizio di Star Trek in senso lato. Affidare un franchise così ingombrante ad un regista che sa poco o nulla dell’universo “trek” e che fondamentalmente nemmeno gli frega più di tanto, è stata la mossa più intelligente e azzeccata che la Paramount potesse fare. Certo, il progetto non è stato affidato al primo bischero che passava, il signore in questione si chiama JJ Abrams e ha all’attivo serie come ALIAS, LOST, FRINGE e film come MISSION IMPOSSIBLE 3 e CLOVERFIELD. Abrams sa raccontare le storie e sa come si usano i “McGuffin” hitchcockiani, MI3 è l’esempio più lampante e – direi – perfetto di McGuffin visto negli ultimi 20 anni, e in questo caso anche STAR TREK ne fa buon uso.

Ritmo narrativo quasi sincopato direi, con inizio in media-res (tanto amato dal regista) e con tempi morti ridotti a zero, non sto scherzando se uno dovesse trattenere il fiato in attesa di un punto in cui non succede nulla o si rilassa schiatterebbe anzitempo. Per quanto riguarda la velocità e il susseguirsi delle azioni Abrams attinge a piene mani da una sua precedente creazione televisiva: ALIAS,  colpi di scena, e azioni senza soluzione di continuità.

Anche in questo episodio troviamo il viaggio nel tempo, ma proprio in questo particolare frangente, più che semplice espediente narrativo risulta essere uno strumento indispensabile per creare il nuovo universo di Star Trek, così diverso dall’originale e così uguale nello spirito alla serie classica.

Ritroviamo un Kirk-cowboy con l’istinto di trombarsi qualsiasi cosa si muova nell’universo (esattamente come il caro vecchio J.T. ), un “Bones” McCoy con in bocca la sua classica frase “Sono un dottore non sono un…” (e sui puntini ci sta qualsiasi cosa), uno Spock un po’ più iracondo e con un debole per l’ebano… uno straordinario Montgomery Scott interpretato da uno dei miei idoli: Simon Pegg. E se qualcuno dei vecchi fan durante il film fosse colto da dubbi su cosa stesse guardando in quel momento Abrams ci ricorda che è Star Trek con le frasi tipiche di McCoy, con la dipartita dell’unica persona non conosciuta all’interno di un gruppo di protagnisti (ovviamente vestito di rosso) e il rilascio del nucleo dell’astronave quando rischiano tutti di andare al creatore. E questi cliché trekkiani non sono lì per mancanza di idee ma per omaggiare la TOS (The Original Serie, per i non nerd) senza inceppare coi nuovi ingranaggi. Ma Abrams distrugge anche Star Trek e lo fa col protagonista, quando volontariamente da dodicenne fa volare giù da una scaprata una Corvette d’epoca, del 1966, anno di produzione di Star Trek.

Dal punto di vista tecnico e visivo, la regia di Abrams mi pare un po’ debitrice del modo di girare “documentaristico” visto in Battlestar Galactica, pur non arrivando a quel livello, gli effetti speciali, fanno il loro porco lavoro e lo fanno bene, ce ne sono tanti, non sono stucchevoli  e nemmeno ingombranti o ridondanti come in troiai come Star Wars (episodi 1, 2 e 3) e Transformers (che solo a scriverlo il titolo mi viene un crampo alla mano… cosa curiosa perché il film è stato scritto dai due terzi della triade Abrams-Orci-Kurtzman, ossia Orci e Kurtzman… ma a quanto pare quello bravo è Abrams).

Lo ammetto sono un trekker di vecchia data, sono uno di quelli che non lascia passare nessuna licenza narrativa se esiste una continuity da rispettare e in questo Star Trek è perfetto, parlo delle serie che con oltre 700 episodi all’attivo e 10 film (più uno) ha realizzato una rigorosissima continuità di eventi anche quando hanno incasinato tutto con gli sconvolgimenti temporali. Dico questo perché George Lucas con il prequel di Guerre Stellari è riuscito ad inanellare una serie imbarazzante di discrepanze narrative che nemmeno se uno lo voleva fare apposta… e meno male che sono solo 6 film in totale.

Sono rimasto soddisfatto? Direi di sì, tutto è cambiato e tutto è tornato come era. Il più grande stravolgimento fatto da Abrams è stato appunto quello di far tornare Star Trek alla sua origine – e non parlo solo dei personaggi, parlo proprio dello spirito della serie. Perché sì… tutto è cambiato e la “colpa” è di quel tizio… che tutti conoscono anche senza conoscere Star Trek.

Emmisonopropriodivertito.

Live Long And Prosper

PS se qualcuno si chiede il perché del numero 47 nel titolo è perché, probabilmente, non ha mai seguito le serie di Abrams. Questo è un numero ossessivo e ricorrente in ogni creatura del buon JJ: la pagina 47 e la stanza 47 in ALIAS (senza contare le frequenze radio le longitudini e i numeri di telefono), è presente in LOST ed è presente in FRINGE… non poteva non essere presente in STAR TREK.

…FINO AD ARRIVARE LA’, DOVE NESSUN UOMO E’ MAI GIUNTO PRIMA


Direttamente dal sito FANTASCIENZA.COM ecco un succoso articolo d’anteprima sul nuovo film di STAR TREK ad opera di JJ Abrams. E io non avevo dubbi a riguardo. Degli altri non me ne può fregar di meno in questo frangente.

La UFP, JJ e la NCC 1701 Constellation Class


Bah onestamente non me ne frega niente di quelli a cui non frega niente. Ma è per tutti gli altri. Non posto direttamente le immagini ma rimando al sito.
Io un po’ sono emozionato. Un po’ torno indietro di 30 anni secchi (che è il periodo in cui vedevo questi tizi col “pigiama” colorato), un po’ sento puzza d’isola.
Oltre al trailer (poca roba a dire il vero) c’è anche una bella galleria fotografica. E io già mi sono innamorato del ponte di comando, con quei colori, quelle luci e quell’aspetto modernissimo e retrò.
Live Long and Prosper”

DI CHI E’ STAR WARS?


Questa è una sega mentale.

Giusto ieri mi sono visto un nuovo episodio di STAR TREK: NEW VOYAGES, la web-serie no-profit, tutalmente gratuita e assolutamente strepitosa.

Bene questa serie è totalmente indipendente dalla casa di produzione cui diritti appartengono: la Paramount Pictures. Star Trek NON appartiene a nessuno se non alla casa di produzione e agli eredi di Gene Roddenberry, ma solo per le royalties. L’episodio in questione è prodotto da James Cawley, che ovviamente nessuno conosce ma è l’interprete del capitano James T. Kirk proprio in questa serie, fan, attore e produttore, lui come tutti gli altri partecipanti. Poi ci sono i pezzi grossi, Walter Koenig, l’interprete del tenente Pavel Chekov nella serie originale che interpreta sé stesso invecchiato, DC Fontana ha scritto l’episodio, che per chi non lo sapesse è la mente che sta dietro TUTTA la serie originale di Star Trek. Adesso mi domando questa gente ha dei contratti? Ha dei vincoli? Perché come se non bastasse persino la sigla di Alexander Courage è stata utilizzata. STAR TREK NEW VOYAGES è un operazione mai vista prima, gratuita, senza vincoli, e alla quale partecipano attori e scrittori che hanno fatto la storia dello show.

Poi c’è lui, George Lucas che disse: “Star Wars è mio e lo realizzo, lo rimaneggio, e lo faccio vedere, quando dove e se pare a me”.

Se qualcuno si “permettesse” di realizzare un’operazione del genere con Guerre Stellari, probabilmente passerebbe il resto della sua vita a parlare con avvocati, giudici e probabilmente secondini.

Quando si dice la mentalità. Gene Roddenberry è stato un uomo buono, uno con un sogno da realizzare dopo aver fatto la guerra di Korea come pilota, nel quale le differenze non sarebbero più state dei limiti ma delle risorse. Roddenberry è stato (ed è tuttora nonostante non sia più tra noi) Star Trek. Ma il suo Star Trek è stato un regalo per chi, come me, ha saputo apprezzarlo, e si è appassionato a tutte le serie nate in seguito. Star Trek è stato in qualche modo regalato… Ovviamente vincoli e diritti d’autore ci sono anche qui, ma l’elasticità di questa cosa è impressionante.

Con Star Wars sarebbe impensabile, perché appartiene ad un uomo solo, e Lucas, è sì il creatore della saga, ma è anche il fermo proprietario della SUA cosa.

Lucas è diventato prima di tutto un imprendotore, poi un inventore di cinema e infine un regista.

Dopo trent’anni ormai Guerre Stellari appartiene ad una generazione intera, che lo ha visto da bambino ed è cresciuto citando Yoda, facendo rumori con la bocca imitando le spade laser, i Tie Fighter o i versi di Chewie.

Ma ho notato una cosa curiosa, mentre i fans di Star Trek vivono Star Trek come una sorta di happening con gli autori ed attori, interagendo direttamente con loro, e creando assieme la maggior parte delle cose, i fans di Guerre Stellari sono solo spettatori passivi… felici ma passivi.

Che peccato… Lucas perde un sacco d’occasioni…

NEW VOYAGES


Recentemente mi è capitato di vedere una cosa. Una cosa talmente divertente, e piena d’affetto come poche volte capita di vedere nella vita. Sto parlando di STAR TREK: NEW VOYAGES. Di fatto è una nuova serie di Star Trek, ma con caratteristiche del tutto particolari: è solo su internet, è totalmente gratuita, è realizzata dai fans ed è meravigliosa. Oh beh, chi scrive ha da SEMPRE il cuore impiantato in un tubo di Jeffreys, il fegato nelle gondole a curvatura e il cervello annebbiato dalla birra romulana. Ovviamente non faccio molto testo quando si tratta di Star Trek, ci sono cresciuto, e ho pasteggiato guardando Star Trek. Ma non sono malato, non mi vesto come i personaggi della serie, non partecipo alle conventions e il mio amore è del tutto spassionato. Detto questo, ST:NV è VERAMENTE una nuova serie di Star Trek. Gli attori (persone esilaranti) interpretano i vecchi personaggi della serie classica e quindi troviamo Kirk, Spock, Mc Coy, Scotty, Uhura e via dicendo, il look, le musiche e lo spirito della serie è lo stesso (non intendo dire che si tratta di una fotocopia) della serie classica. La caratteristica principale è che però gli episodi sono realizzati col “senno di poi”, quindi i rimandi e i crossover temporali con TUTTE le altre serie e i film sono inseriti, qualche volta citando (come facciamo un po’ tutti quando diciamo “C1 P8 stai bene non sei rotto”) e altre volte tirando fuori dal cappello soluzioni narrative degne, anzi, degnissime dei grandi che hanno scritto Star Trek in tutti gli anni di programmazione (Richard Matheson, Robert Heinlein, Isaac Asimov, Robert Bloch, solo per citarne alcuni).

Nessuno riuscirà resistere ad un capitano Kirk con capelli a banana, con lo stesso modo di camminare di Shatner e le stesse espressioni.

Oh non ho menzionato il livello tecnico del telefilm. Sì perché di fatto è un telefilm della durata di 45 minuti con gli stacchi fatti per gli spot televisivi, che però non ci sono, ma fanno finta che ci siano (amo questa gente).

Negli episodi si incontreranno di nuovo vecchi personaggi della serie (interpretati dagli stessi attori originali), o nuovi personaggi interpretati da vecchi protaginisti (tipo George Takei-Hikaru Sulu).

GLi effetti speciali sono interamente realizzati al computer, niente di trascendentale, siamo a livelli di un buon videogame, ma avanti anni luce rispetto ai vecchi effetti della TOS (The Original Series… per i maniaci).

Quindi che dire? Avete Bit Torrent? Conoscete l’inglese? Scaricate gente, scaricate… per gli altri invece, affidatevi al mulo, ci sono episodi sottotitolati in italiano. ((-:

Ho detto che amo questa gente?

star_trek_new_voyages

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