SFERA INTERNA. 38mo GIORNO DI GUERRA. PIANETA: MAGENTA PRIMO. ORE 17:48 PM
L’odore della terra dopo un temporale. Il profumo dell’aria, il rumore delle gocce sulla cupola di vetracciaio. Metto un po’ di musica mentre attendo l’arrivo della terza ondata. Adoro gli AC/DC, ho installato un impianto quadrifonico nella mia Betty Page. Mi accendo un sigaro, fatto non so su quale cazzo di colonia del settore, ma non è male, sembra vero tabacco… beh almeno da quello che mi ricordo del tabacco. Tiro una boccata e inizio il benchmark dei sistemi del mech. Supporto vitale, riserva d’ossigeno (non si sa mai dovessi raffreddarmi il culo nell’acqua). cazzo adoro questa musica… avrò l’animo dell’archeologo, ma non immaginate il gusto di riempire il culo di un merdoso Highlander con dieci tonnellate di materiale esplosivo lanciato ad alta velocità mentre ascolto “shoot to thrill”.
Sono a corto di missili a lungo raggio, bene, preferisco vedere il bianco degli occhi quando decido di smembrare qualche clan avversario con ascia e cannoni.
Continua a piovere, decido di tenere ancora un po’ il “finestrino” aperto per inebriarmi ancora del profumo della natura. Piccoli schizzetti di acqua rimbalzano sullo chassis e pizzicano il volto.
Un boato che non sento perché il tutto avviene troppo velocemente, ma lo ricordo qualche istante dopo, quando la vista fa brutti e caleidoscopici scherzi cromatici. Vedo la radio del cockpit lampeggiare, un messaggio in arrivo, qualche commilitone che si è preso la briga di avvertirci che sono arrivati. Grazie al cazzo amico mio, ho la testa che pare il festival ovattato delle percussioni tribali. Non sento un beato cazzo di niente ma vedo lo schema del mech proiettato alla mia sinistra tutto verde smeraldo. Brillante come una notte estiva dopo la miglior scopata della vita. Brillante come quelle cose che una volta chiamavano lucciole e che adesso chiamano nanotecnologia di sorveglianza. Niente di rotto insomma.
I suoni riprendono la loro forma naturale molto lentamente, sento delle urla dalla radio, ma non capisco cosa dicono… solo le ultime due parole mi sono chiare “…rTE DALL’ALTO!!”. Non so quale muscolo intelligente mimetizzato nel mio corpo abbia agito ma faccio fare alla mia Betty Page una piroetta col busto spostandomi lateralmente di cinque metri abbondanti.
Un suono sordo proveniente dalla mia sinistra mi fa puntare i cannoni istintivamente. Cazzo lo sapevo, un fottuto Cicada salterino che ha provato a fottermi la testa piombandomi dall’alto.
Pessima idea amico mio, vedo il bianco dei suoi occhi oltre la calotta… noto un cerotto sul mento, uno di quelli che si mettono quando ci si taglia con la lametta. È un ragazzo, non avrà più di sedici anni, anche se non lo vedo so che ha bagnato il sedile. Si ritrova un cannone di 20mm puntato direttamente in faccia.
Mi spiace figliolo.
La mia Betty non perdona nessuno a distanza ravvicinata oggi.
– A ore 6! A ore 6! Due ostili a ore 6!!!
Piroetto ancora, io e la mia Betty sembriamo due ballerini di tango, i due cannoni da 20 millimetri si bloccano con un rumore metallico sul bersaglio facendo scattare il bloccaggio automatico e mettendo in azione gli attuatori per il rinculo. Sento il suono dell’agganciamento al bersaglio. A questo punto non mi rimane che scaricare un po’ di “piombo” nel culo del Grasshopper che mi si para davanti.
Il colpo a bruciapelo fa più danni del previsto, parte dell’esoscheletro protettivo della parte anteriore schizza via come se fosse stato posseduto da un fottuto spirito maligno, il braccio sinistro del ragazzo si stacca di netto facendo schizzare il liquido lubrificante misto ad olio dappertutto. cazzo detesto quando mi si smerda il vetracciaio.
Non vedo un cazzo adesso, ho la parte destra della calotta completamente oscurata da olio, polvere e terra. Detesto farlo ma per un po’ dovrò affidarmi anche al radar.
Poi accade.
Veloce e crudo.
Con la coda dell’occhio vedo qualcosa muoversi ad un’altezza di più o meno venti metri dal suolo. Volto lo sguardo verso la cosa e mi accorgo essere una salva di missili a lungo raggio dirigersi proprio verso di me e la mia Betty. Mentre realizzo di cosa si tratta il suono inconfondibile dei missili in arrivo danza sul mio padiglione auricolare, nello stesso istante sento la mia Betty che mi avverte della minaccia in arrivo. Sempre mantenendo lo sguardo sugli LRM cerco con la mano destra il joystick per provare a schivare il colpo, raggiunto il quale il suono degli LRM ormai invade tutto il terreno circostante seguito da copioso fumo dei post bruciatori. Premo il tasto dei jet per effettuare il salto ed è proprio in quel momento che alcuni missili colpiscono una gamba della mia Betty mentre è a mezz’aria. Forse un 30, 35% della salva raggiunge il mech ma è sufficiente per far schizzare parte della gamba ortogonalmente alla direzione del salto.
Mentre Betty è ancora in volo con entrambe le mani sollevo i cappucci di protezione degli LRM. Tutti quelli che mi rimangono, tutti quanti.
Aggancio il bersaglio e faccio fuoco, mentre ancora l’ultima salva sta per essere sparata fuori, e Betty è in fase di discesa carico i laser, appena atterro, se rimango ancora in piedi vedo quanto calore riesce a sopportare il mio amore.
– Rubber Duck hai un Cicada dietro al culo!
– Toglimelo di lì non posso evitarlo!!
Come tocco terra la mia Betty mette in mostra tutte le sue doti di funambola per rimanere in piedi e mentre acquisto equilibrio sento un’esplosione provenire dalle mie spalle. Alcuni frammenti del Cicada colpiscono l’esocheletro, basta poco per farmi rovinare a terra… ma non succede.
Aziono la visione termica per raccapezzarmi in mezzo a tutto questo fumo ed è in quel momento che noto un’enorme figura antropoide tutta rossa e gialla venire verso di me a gran velocità. Sull’MFD l’awacs invia molti bersagli, ma quello che mi preoccupa è che quello che si sta dirigendo verso di me e che mi ha sparato è un fotutto Atlas coi controcazzi. Quei dannati bestioni hanno una manovrabilità pari a zero ma sono inarrestabili. Ho i laser carichi e sparo tutto quello che ho a disposizione. La mia Betty ha un sussulto, la barra del calore sale a vista d’occhio e prego qualsiasi cosa ci sia nell’universo che l’indicatore non raggiunga il limite di break down.
Ecco perché sono ateo, perché non esiste un benamato cazzo nell’universo che sia anche lontanamente simile ad una divinità. Nulla.
I sistemi collassano, si spengono i radar, i quattro MFD, gli indicatori del calore, le luci di posizione e ogni altro cazzo luminoso ed elettrico abbia impiantato su Betty.
Ma la cosa che mi fa andare in bestia è che mi salta anche l’impianto quadrifonico e l’unico suono che sento in questo momento è il BIP BIP della spia che mi informa che non ho sufficiente energia per ripristinare i sistemi. Questo è sarcasmo, questo è vero sarcasmo tecnologico.
Ti debbo lasciare Betty, amore mio, ho appena il tempo per prendere la bambolina della moretta che maliziosamente mi strizza l’occhio inarcando i fianchi che sento un’altra salva, stavolta SRM, partire dall’ATLAS.
Un’esplosione alle mie spalle, e Betty che esplode.
Non ti dimenticherò tesoro, guardo la bambolina di Betty Page e sorrido…
forse non sono proprio ateo… credo nel Karma.